Farmaci induttori di psoriasi

Numerosi farmaci possono scatenare la malattia in soggetti senza storia di psoriasi oppure aggravare le manifestazioni cliniche di una psoriasi in stato attivo o riattivare la sintomatologia in soggetti in fase di remissione. Diversi studi hanno evidenziato che gli individui in cui la psoriasi si manifesta per la prima volta in seguito all’uso di farmaci, hanno un anamnesi familiare positiva per la malattia. Il maggior numero di segnalazioni, riguarda, tuttavia, soggetti con psoriasi preesistente, in cui il farmaco oltre a scatenare esacerbazione delle lesioni già manifeste, può indurne la comparsa in sede diversa da quella cutanea.
I tempi di latenza tra l’inizio del trattamento farmacologico e la comparsa della manifestazione psoriasica differiscono notevolmente. E’ stato osservato, ad esempio, un periodo di latenza inferiore a 4 settimane nel caso di terbinafina e FANS, variabile da 4 a 12 settimane per clorochina e ACE-inibitori e superiore a 12 settimane per litio e β-bloccanti. Nella psoriasi indotta da farmaci (litio, antimalarici, glucocorticoidi), alcuni soggetti hanno sviluppato resistenza ai trattamenti antipsoriasici convenzionali.
Alcuni tra i più comuni farmaci capaci di indurre/esacerbare la psoriasi sono:
•    Litio
•    Olanzapina
•    Antimalarici (clorochina, idrossiclorochina)
•    FANS (indometacina, salicilati, fenilbutazone)
•    β-bloccanti
•    ACE-inibitori (captopril, enalapril, perindopril)
•    Candesartan
•    Calcio-antagonisti (nicardipina, nifedipina, nisoldipina)
•    Acetazolamide
•    Terbinafina
•    Metformina, glibenclamide
•    INF-α
•    Digossina
•    Chinidina
•    Amiodarone
•    Clonidina
•    Valproato
•    Nitrazepam
•    Carbamazepina
•    Antibiotici (ampicillina, tetraciclina, cotrimossazolo)
•    Vaccino BCG